I pugnali in dotazione alla M.V.S.N.

Il pugnale, icona della simbologia fascista, ha sempre sottinteso un legame indissolubile con la Milizia come simbolo più alto del valore.
Da parata,da combattimento o come omaggio in segno d'affetto o ammirazione, il pugnale ha ornato le divise della M.V.S.N. per tutto il ventennio.
Nel corso degli anni la M.V.S.N. adotto' differenti modelli di pugnali, dai primi esemplari degli squadristi ed utilizzati a livello personale fino al termine della guerra, fino al modello del 1939, oltre a piccole produzioni e innumerevoli varianti personali.
Assieme ai modelli di ordinanza per ufficiali, sottufficiali e truppa, alcuni peculiari modelli vennero infine codificati per la Legione Mutilati, o per i Moschettieri del Duce.



L'equipaggiamento in dotazione alla M.V.S.N.

L'uniforme degli appartenenti alla M.V.S.N. venne disciplinata nelle caratteristiche e nell'utilizzo da appositi regolamenti che si susseguirono dal Regolamento dell'uniforme del 1923 fino alle ultime disposizioni del Comando Generale nel 1941.
Identica nella foggia a quella adottata dal Regio Esercito, i suoi elementi distintivi erano il fez nero, l'uso della camicia nera con cravatta nera, le fiamme nere a due punte sul bavero in luogo delle mostrine, i fasci littori al posto delle stellette, i fregi sui berretti utilizzati dagli ufficiali, sulle bustine ed i fez, indicanti la Legione di appartenenza o la specialità, ed i distintivi dei gradi utilizzati.
Il milite era responsabile della sua custodia.



L'armamento in dotazione alla M.V.S.N.

L'armamento individuale - moschetto mod.91 e pistola per i militi, pistola per i sottufficiali e ufficiali - dei reparti della Milizia era depositato nelle caserme e veniva distribuito al momento della chiamata e riconsegnato dai legionari prima che questi venissero smobilitati e rimessi in libertà.
Nel corso degli anni le unità della M.V.S.N. ereditarono l'armamento del Regio Esercito, pur se con una dotazione limitata in termini di armi pesanti. Poche mitragliatrici, inizialmente Fiat Mod. 26 e 28 ed infine Breda, distribuite alle squadre mitraglieri, analogamente in numero ridotto i mortai, Modelli 45 e meno diffusamente 81.