Il Popolo Senese - Bisettimanale fascista del 10 maggio 1926
"Squadrismo in ritardo".

La 'Tribuna' ha intrapreso da vari giorni una opportuna campagna contro certi difetti che purtroppo ancora abbondano nel campo fascista.
A distanza di un anno e mezzo dal discorso del 3 gennaio, nella totale polverizzazione delle forze avversarie, mentre la effettiva e reale fascistizzazione dello Stato, č spuntato fuori qua e lā, al di fuori della Milizia, formidabile presidio del regime, un nuovo tipo di squadrismo ritardatario che sembra abbia il preciso compito di fare opera di contro propaganda e di attenuare con atti irriflessivi, o peggio, sterili, inutili e stupidi, il consenso spontaneo e unanime che circonda il regime.
L'esuberanza giovanile č una magnifica dote del Fascismo; ma essa deve trovare altre vie, nella consapevole disciplina della Milizia e nello sviluppo delle attivitā sportive; la caccia ai mulini a vento e i colpi di manganello sono esercitazioni di pessimo gusto.
Questo squadrismo tipo 1925 ha notevoli segni caricaturali anche nelle espressioni esteriori; capigliature svolazzanti, gradi d'argento e d'oro che fan la concorrenza ad un altar maggiore o un generale della Repubblica di S. Domingo, cinturoni smaglianti, pistole chilometriche e medaglie - questo č il peggio - svariatissime. Ora tutto questo deve finire: soprattutto perchč il fascismo che raccoglie nelle sue fila il fiore dell'Italia combattente non ha affatto bisogno di certi ridicoli surrogati.
E occorre persuadere i nostri giovani che se un giorno una necessitā nazionale richiedesse ancora l'azione squadrista, tutti saremmo pronti a rispondere all'appello, senza cinturoni dorati e senza gradi da generale d'armata. Il regime offre ai suoi fedeli una uniforme onorata e gloriosa: quella della Milizia nazionale.
Le altre sono esibizioni ritardatarie, inconcludenti e affatto eroiche che spesso diffamano l'antico squadrismo, illuminato di luce purissima e dal sacrificio di mille e mille Martiri.