La Nazione del 19 aprile 1942
L'albo della gloria. Nello Viti

Anche Nello Viti, fu Sabatino della classe 1906 del 97.o Battaglione Camicie Nere d'Assalto è caduto valorosamente in combattimento tra le montagne nevose di una terra non ancora redenta dalla barbarie. E' caduto da eroe come fecero suo padre nei pressi di Gorizia il 9 Giugno 1917 e come suo fratello Egidio a Tobruk il 18 Giugno 1940.
Egli apparteneva alla nobile schiera dei valorosi figli di Montalcino, caduti per colei che c'è più grande madre, l'Italia.
La sua perdita ha lasciato grande rimpianto in Montalcino e nella industriosa frazione di Torrenieri dove egli risiedeva.
L'umile figura di Nello Viti si presenta a noi subito bella se riflettiamo alla elevatezza dei sentimenti che albergarono nel seno suo e che Egli manifestava amando intensamente la famiglia, adorando la sua giovane consorte e la sua tenera bimba.
Le lettere che Nello scriveva alla madre, alla sposa, al fratello, agli amici, sono piene di espressioni le più dolci, e in esse vibra tutta la bontà che era nell'anima sua.
Ma ciò che offre motivo a rimpiangerlo anche più amaramente è il ricordo di quelle sue elette doti di cittadino, di fervente fascista, che fecero do lui un milite disciplinato e valoroso.
Orgoglioso della morte gloriosa del padre e del fratello, Egli partì volontario col Battaglione d'Assato CC.NN. Prese parte a varie azioni. Ardimentoso sempre, eroe bello, si meritò la fiducia e l'ammirazione dei superiori facendo onore a questa sua città natale che con lui è il decimo figlio che segna nell'albo della gloria.
Nell'ultimo combattimento, Egli dimostrò ancora una volta il suo eroismo; colpito da una raffica di mitraglia è morto sul campo, fronte al nemico, accettando il destino come un sublime corollario ad una esistenza votata alla Patria e al Fascismo.
I suoi famigliari appresero la crudele notizia con grande forza d'animo, e rinchiusi nel loro dolore, non ebbero che accenti di amore per il loro terzo caro perduto.
Quale nobile esempio!